Il funzionalismo razionalista e “steampunk” 

Ultimamente il lavoro mi sommerge, quindi ho deciso di scrivere un post sul lavoro di un altro ….

Poul Henningsen è nato in una famiglia dell’alta borghesia intellettuale in Danimarca nel 1894.
Era un radicale di sinistra e dedicò tutta la sua vita allo studio e alla cultura.

PH4 lamp 1928 ca

   

Henningsen è stato uno dei principali protagonisti culturali in Danimarca tra le due guerre mondiali; si è distinto come poeta, scrittore, giornalista, critico d’arte, compositore ed editore.

La sua opera, ha un ruolo importante nel campo del design di lampade, ma non solo, a Poul Henningsen, si deve la teoria dell’illuminazione tanto che divenne primo esperto della Danimarca in materia. Ha lasciato oltre 100 disegni di lampade, molte delle quali sono state realizzate solo dopo la sua morte.

Anche se è noto sopprattutto per le sue lampade, è importante ricordare che fu esponente del radicalismo danese tra le due guerre, impegnandosi a favore del funzionalismo in architettura, battendosi per il rinnovamento della cultura e opponendosi per primo all’ideologia nazista con il saggio Hvad med kulturen? (“Che fare della cultura?”, 1933).

 
Henningsen è considerato un pioniere dell’ illuminotecnica, per i suoi progetti d’illuminazione innovativi.

una lampada della serie PH leggermente ossidata 1940 ca

Ispirato dalla natura e dalla forma, lo stile del design di Henningsen è stato unico e provocatorio. 
Non credeva nelle banalità e ovvietà, una sua famosa citazione dice: “Tutta l’arte politica è brutta -. Tutta la buona arte è politica”.

dettaglio lampada da tavolo PH orange

Henningsen ha sempre vissuto e lavorato in Danimarca e nell’ambito culturale e artistico della Scandinavia, incarnando la contrapposizione tra artigianato di alto livello e design industriale. 

Henningsen, insieme ad Alvar Aalto, contribuì alla diffusione del funzionalismo in Scandinavia: all’Esposizione di Stoccolma del 1930 erano già presenti esempi di funzionalismo, ma i principi della Bauhaus si affermarono solo nel dopoguerra.

bozzetto – Industrial Art Museum Copenhagen

Il designer si fece portavoce delle correnti d’opposizione estetica, rinfacciando ai suoi avversari il fatto che rimanessero ancora “irrisolti tutti i problemi della modernità”.  
Le sue lampade rappresentano la sua presa di distanza dalla tradizione preindustriale scandinava.
Fu dagli anni quaranta che la Danimarca iniziò a esportare notevolmente i propri prodotti, condizione creatasi grazie anche alle norme fissate per la pubblicità e la distribuzione, alle esposizioni nazionali in cui venivano ammessi solo prodotti selezionati da speciali commissioni che ne giudicavano la qualità. 
In questo periodo i governi socialdemocratici, come quello svedese di Tage Erlander, sostennero programmi di educazione e sensibilizzazione della popolazione ai principi dell’abitare moderno, in collaborazione delle cooperative di consumo. Lo stesso Henningsen pubblicò la prima rivista in difesa del consumatore, cercando di stimolare i colleghi più giovani ad assumere posizioni critiche, secondo il suo motto: “la disunione fa la forza”.

Le lampade della serie PH e artichoke sono considerate delle icone nel design contemporaneo.
Ad oggi è la Louis Poulsen a produrre le lampade di Poul Henningsen.

Personalmente, adoro le sue lampade più vecchie, amo molto quel modo di assemblare materiali, come il rame e il metallo con il vetro, con dei dettagli ed un estetica industriale che ad oggi risulta molto steampunk.

lampada della serie Artichoke

la nuova serie PH 5 prodotta dalla Louis Poulsen